Spesso nei post precedenti avrete letto la parola Maestro e avrete intuito che nel mio percorso ho avuto l'opportunità di avere varie figure che mi hanno aiutata a fare dei passi in avanti.
Quando parlo del maestro, però, nel mio caso devo farlo al femminile perchè è una donna, mi riferisco ad una persona che ci aiuta passo dopo passo nella crescita personale, nel fissare obbiettivi importanti e nel mantenere alto il focus sulla costanza, disciplina e forza di volontà necessarie per portare a termine ciò che viene condiviso e prefissato. Il maestro è scelto in base all'area su cui vogliamo lavorare ed è importante ovviamente che sia di alta professionalità, non deve essere "comodo", difficilmente ci farà complimenti tanto per piacere, farà in modo che le mete fissate siano in grado di tirare fuori la nostra eccellenza, le sgridate non mancheranno, potrei dire che più è tosto, migliore sarà la qualità di ciò che tireremo fuori da noi stessi. Vista tutta questa fatica vi chiederete perchè è importante allora avere un Maestro? dov'è il vantaggio? Sicuramente la prima risposta che mi viene in mente è che un bravo maestro ci permette di risparmiare tempo, è come un bravo allenatore che ci porta al risultato certo senza disperdere energie. Ci aiuta a mantenere il focus alto sull' obbiettivo, ci da la possibilità di rompere vecchi schemi per costruirne altri più chiari e funzionali. Tutto intorno cambia se il lavoro di entrambi, maestro e allievo, è svolto bene, "non si va nel nuovo portando il vecchio" , questa una delle frequenti frasi che ho sentito ripetermi nel percorso! Tutto man mano viene trasformato in noi ed intorno a noi quando ci affidiamo e ci fidiamo e come un vasaio che modella un vaso, il Maestro ci porta a tirar fuori il meglio di noi stessi. Un vero maestro ci indica come fare i primi passi, ma attenzione non crea dipendenza; gioisce con noi del risultato, ma quando i tempi sono maturi, fa un passo indietro per permetterci di camminare da soli, e gode del nostro cammino. Auguro a tutti voi di incontrare sul vostro cammino un vero maestro...o forse meglio dire che auguro a tutti voi di decidere di trovare un vero maestro sul vostro cammino. Grazie Grazie Grazie Questo blog è nato con l'intenzione di raccontare il viaggio che mi ha portata fino a qui, alla meta.
Non è stato un viaggio lineare, al contrario, ho affrontato diversi tornanti, salite, e mi sono trovata più volte davanti ad un bivio ma c'è l'ho fatta. Ora sono Iridologa. Questa disciplina consente di lavorare osservando attraverso una lente, proprio come spesso accade anche in biologia, e permette di entrare in un mondo molto più grande di ciò che si possa immaginare. Gli occhi ci servono per guardare all'esterno, ma se li chiudiamo, possono portare a guardarci dentro. Una persona mi ha detto: "Davvero avevo tutto questo negli occhi, proprio sotto mano ogni volta che mi guardavo allo specchio, era tutto qui davanti a me e non lo sapevo?" Esattamente così. Quante volte è capitato nella vita di aver pensato " Avevo tutto qui davanti a me e non lo sapevo”. Ciò che portiamo nelle nostre iridi è un mondo che parla di noi delle nostre emozioni, del nostro equilibrio psicofisico, della nostra capacità di reazione, delle nostre paure. Le nostre iridi parlano di noi e non mentono. Riprendere gli studi a distanza di anni dopo la laurea in Biologia, avere il coraggio di dare spazio alla motivazione che avevo messo da parte, ha rappresentato una grande conquista. "A volte le cose devono sedimentare per essere riprese quando siamo più maturi", non so se sia così o no, certo è che ripercorrendo l'itinerario del viaggio c'è un filo che unisce tutte le tappe e, solo ora, da questo punto di osservazione è tutto più chiaro. Abbiamo il coraggio di parlare dei nostri errori? Non è facile accettare gli insuccessi, e la parola "fallimento" fa paura. In questa era digitale in cui è molto importante apparire c è la tendenza a voler mostrare solo i successi, nei social la vita delle persone sembra perfetta, viene mostrata la parte più bella e il rischio che si corre è di confrontare il lato esterno degli altri con il nostro lato interno. Non voler fallire è qualcosa di culturale, la paura degli insuccessi nasce dalls nostra paura interiore. Una domanda interessante potrebbe essere se abbiamo il coraggio di correre dei rischi almeno per qualcosa che desideriamo molto. Nella storia gli esempi di successi che sono arrivati dopo vari fallimenti sono tanti, eppure c è ancora molta difficoltà a parlare degli errori senza vergogna, senza giudizio, senza cercare dei colpevoli. A volte diamo lacolpa agli altri per non essere colpevoli noi, ma così perdiamo un'opportunità di crescita. Quando accettiamo i nostri errori ci sentiamo più liberi, diamo alla mente la possibilità di andare nella direzione sbagliata e quando troviamo il coraggio di parlare dei nostri errori ci accorgiamo che ciò può suscitare reazioni diverse nelle persone, non sempre di giudizio o commiserazione. Il condividere qualcosa che fa paura, come un fallimento, spesso viene accolto con amore da chi ascolta e può essere d aiuto perché anche l altro non si senta sbagliato. Potrei dire che parlare degli errori ci rende più liberi, più leggeri e ci fa stare meglio. Aver avuto l audacia di provare ci porta a scoprire cose di cui non siamo a conoscenza, portando beneficio alla nostra mente. Può essere allora che avere il coraggio di provare, sbagliare, accettare l errore e apprendere da esso ci renda migliori?
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Carmen Morronemail [email protected] Archives
Settembre 2023
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