Prima di parlare di cambiamento voglio ancora accennare a quanto sia stato dolce l’inganno nel tenere lo sguardo all’esterno, fuori da me.
Dichiaro la verità quando affermo che non mi sono mai posta veramente la domanda “Ma tu chi sei?” “ Che cosa vuoi realizzare?” “ Cosa ti fa battere il cuore quando lo fai?” Intendo nel profondo, chiedendolo a me, proprio a me e non alla persona che volevo apparire. Caspita, rendermi conto di questo ora non è stato proprio facile da digerire. Soprattutto non è stato facile comprendere che avevo dovuto necessariamente imparare a indossare una maschera per ogni ruolo che interpretavo. Nel frattempo la vita era andata avanti, quindi da figlia, studentessa e amica, ero diventata compagna, lavoratrice e poi mamma. Non ho detto una cosa importante…. Nessuno mi aveva chiesto espressamente di indossare queste maschere e interpretare questi ruoli, ho fatto tutto da sola! Eh sì, è proprio questo l’inganno che deriva dal tenere lo sguardo fuori da se, si perde il contatto con la direzione da seguire e si naviga a vista. La Realtà non è nel ruolo e nella maschera che indossiamo, possiamo essere figli, amici, genitori, compagni, lavoratori, ma la persona è una sola, una donna o uomo e solo la comprensione di questo che porta a liberarsi delle maschere e a indossare il proprio vestito ed è da lì che noi possiamo svolgere tutti i nostri compiti con presenza e autenticità. Il viaggio della Vita non è uguale per tutti: per alcuni può essere più lineare per altri più tortuoso, ma ora ho compreso che siamo solo noi che possiamo “raddrizzare” la strada che abbiamo reso curva.
Questa frase non è mia, ma mi è stata riportata dalla mia Maestra per farmi comprendere quanto stare nella posizione di vittima non ci sia di nessun aiuto per la nostra crescita, ma al contrario ci fa stagnare in un vortice di pensieri depotenzianti. Per tanto tempo in passato ho coltivato un’abitudine molto malsana: osservavo la vita delle altre persone e la confrontavo con la mia. Inutile dire che la mia vita non usciva bene da questo confronto. Mi sembrava che tutto per me fosse più complicato, più pesante e difficile rispetto a ciò che dovevano affrontare gli altri e soprattutto, molto sbagliato, pensavo di essere la vittima di ogni cosa. Ma per fortuna quando si decide di iniziare a prendere la propria vita in mano e se ne assume la completa responsabilità ecco che qualcosa inizia a cambiare… Tenere l'attenzione e lo sguardo all'esterno, fuori da me, non si è rivelata una scelta saggia.
Le soluzioni non sono fuori di noi, ma dentro di noi, ma io questo, dopo l'Università ancora non lo avevo compreso. Ci sono voluti ancora tante partenze, cambi di tragitto e arrivi prima di iniziare a comprenderlo, e come spesso accade, anche se ancora non mi conoscevo, ero certamente convinta di conoscere e soprattutto di voler cambiare le persone intorno a me. Quale inganno più dolce di questo? La convinzione di essere migliore, di avere ragione, di non avere bisogno di aiuto non sono compagni di viaggio su cui fare affidamento. Ed eccomi qui in quello che, adesso, chiamo con affetto "il Viaggio". Lo sappiamo ogni viaggio porta con se delle esperienze che ci arricchiscono, certo questo è quello che pensiamo dei viaggi che facciamo in giro per il mondo. Ma quando pensiamo alla nostra Vita di tutti i giorni, scelta dopo scelta, riusciamo a considerarla davvero come ad un Viaggio ricco di esperienze? Fino alla maturità classica ho seguito un percorso direi piuttosto lineare, senza mettermi in gioco veramente, ma dopo la maturità con la scelta dell’università le acque hanno iniziato a confondersi. Ho intrapreso gli studi di scienze biologiche incuriosita nel vedere oltre, ciò che è "dentro le cose", ciò che non si vede ad occhio nudo. E’ così ho fatto per tutto il ciclo di studi, mi sono immersa in questo mondo non visibile ad occhio nudo, tenendo sempre alta l’attenzione si, ma sempre all’esterno di me.
|
Details
Carmen Morronemail [email protected] Archives
Settembre 2023
Categories |